domenica 20 giugno 2010

Casa è per sempre. Costruire con il legno e con le buone idee.




Una casa che ci protegge veramente, calda, confortevole e accogliente. Che ci circonda di un'essenza semplice e naturale come il legno lavorato e assemblato da mani che lo rispettano e lo apprezzano da sempre. Una casa che cresce con noi, con i nostri figli, con figli dei figli e con i nipoti dei nipoti.
Quella casa che Max Mauro durante il suo pellegrinaggio ciclistico in Patagonia pensava dovesse avere solo una porta per chiudere il mondo fuori, una finestra per guardarlo da dentro, uno scaffale per i libri che ci raccontano come renderlo migliore e un letto per dimenticarlo.
"Pensiamo di essere protetti solo se ci circondiamo di cemento e ferro" mi dice Emilio Malugani, che insieme al fratello e altri compagni di vita e lavoro ha riscoperto un’antica tecnica di costruzione originaria del nord Europa e che oggi, uniti dalla passione e con la forza propulsiva di capaci imprenditori valtellinesi del settore del legno, stanno riportando a nuova vita. La tecnica di costruzione è apparentemente semplice e veloce, ma solo una profonda competenza rende possibile la perfezione dell’incastro, la chiave magica che sfruttando il naturale processo di adattamento del legno assicura la perfetta tenuta delle pareti e il loro progressivo consolidamento.
Il legno proviene dai boschi della Svizzera, ambienti naturali sottoposti a stretta sorveglianza da parte delle autorità forestali le quali, nella loro assoluta coerenza, impediscono anche ai mezzi meccanici (troppo invasivi) il lavoro di rimozione dei tronchi caduti, preferendo affidare l’incombenza al diligente e attento lavoro di un cavallo da tiro.
Le piante, attraversato il confine, subiscono il normale trattamento riservato al legno per costruzione: pulizia della corteccia con potenti getti d’acqua, rimozione dei nodi e altre imperfezioni che rendono il tronco non perfettamente liscio e, in ultimo, il periodo di stagionatura.
Quando la materia prima è pronta, s’accende il rombo delle motoseghe che iniziano a modellare gli incastri attenendosi a millimetrici tracciati disegnati sul tronco perché, si sa, in natura non c’è un tronco uguale all’altro, ma non c’è neppure un incastro uguale all’altro. Uno strato di lana grezza di pecora, opportunamente trattata per evitare il proliferare di muffe e batteri, frapposto tra un tronco e l’altro rappresenta l’unica materia aliena al legno, ma se vogliamo pur sempre naturale.
Non un chiodo o una vite va a conficcarsi dentro al legno usato per la costruzione.
“Il legno è una risorsa veramente sostenibile, perché la quantità che usiamo per i nostri bisogni è sempre inferiore agli alberi che ricrescono” racconta Milena De Rossi, una delle titolari dell’omonima segheria che ha intravisto l’originalità della tecnica costruttiva e che insieme ai fratelli Malugani e altri ragazzi sta promuovendo in manifestazioni e fiere sparpagliate lungo tutto l’arco alpino. Forse perché l’uomo usa il legno da sempre e ha imparato a riconoscere il momento in cui è necessario dare alla natura il tempo per rigenerarsi. “Il legno”, continua la De Rossi in uno dei rari filmati promozionali fatti veramente per promuovere un' idea e non per venderla “è un materiale che offre una difesa incomparabile dal freddo e dal caldo, e, strano a sentirsi per orecchie profane, anche dal fuoco. E poi una casa in legno è una casa pronta. Una parete di legno è già arredata. Non richiede altro"
Dicono che essere troppo alti non sia un indice di scaltrezza, ma nel caso di Malugani la statura ha permesso ad un’intelligenza sveglia, intrepida e creativa di osservare il mondo da un punto privilegiato e vedere lontano. “La tecnologia BlockBau è in verità un sistema vecchio di secoli, che si basa sulla naturale capacità del legno di fondersi nell'incastro che è stato congegnato, consolidando con il tempo la struttura destinata a proteggerci e proteggere chi verrà dopo di noi per almeno 200 anni. Il sistema è semplice, ma occorre molta precisione e molta attenzione perché usiamo quasi esclusivamente seghe a motore. Lo seguo nel piazzale antistante la bella struttura di legno che ospita la manifestazione di Livigno dedicata all’ospitalità sostenibile. Mi assicura che assistere alle fase della lavorazione è molto interessante. Nei pochi metri quadrati allestiti ad area dimostrativa inizia a incasellarsi la piccola struttura che, molto probabilmente resterà qui per offrire riparo agli escursionisti estivi. Prima di salutarmi mi rinnova l’invito ad andarlo a trovare ad Andalo, dove stanno ultimando la casa esposizione, una vera abitazione completa di tutto.
Inizia a piovere, rientro nel padiglione. Fuori i ragazzi continuano a fare suonare le motoseghe, sotto una pioggerella insistente. Poche gocce in confronto a tutta l’acqua e la neve che vedrà quella casa nei prossimi duecento anni.
www.malugani.com

Vedi anche (da questo blog): Una coerenza ferrea, anzi lignea

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La forza della reazione