mercoledì 20 dicembre 2017

I coraggiosi di Como

Rosa Park, piccola donna di colore rifiutandosi di cedere il posto che occupava, per la legge di allora abusivamente, ha acceso la miccia della rivolta contro leggi inumane ed ingiuste che ferivano profondamente una nazione democratica. Piccoli studenti cinesi si sono messi davanti ai carri armati intenzionati a schiacciare i moti di piazza. Piccoli gesti di ribellione dettati dalla disperazione aprono la strada a grandi cose. Ma bisogna essere coraggiosi e pronti a perdere quasi tutto, se non tutto. L'occasione è sfumata ai vigili urbani di Como che avrebbero potuto mettere in luce il proprio coraggio obiettando sull'opportunità di multare i clochard e i piccoli benefattori che ogni mattina servono loro latte caldo e biscotti. Non si sono posti il problema e sono stati ligi alle leggi che giustamente, devono rispettare. Ma se rispettare la legge è un ordinario atto di senso del dovere, non rispettare un dettato profondante irrispettoso della dignità di chi soffre vale ancora di più del senso civico. E' uno straordinario atto di coraggio. Vediamo le cose dal punto di vista del sindaco di Como: lui sa che la vista di un barbone è fonte di fastidio per il cittadino, il turista, il commerciante. Il provvedimento emanato va sicuramente nella direzione giusta per aumentare il suo consenso. Ma dimentica, il primo cittadino comasco, che il mondo di oggi anche se violento, intollerante, strafottente e presuntuoso ha ancora un punto debole: il rispetto e l'ammirazione verso chi dimostra di avere coraggio di sfidare il potere nelle sue più aberranti manifestazioni. 

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