Rosa Park, piccola donna di colore rifiutandosi di cedere il posto
che occupava, per la legge di allora abusivamente, ha acceso la miccia della
rivolta contro leggi inumane ed ingiuste che ferivano profondamente una nazione
democratica. Piccoli studenti cinesi si sono messi davanti ai carri armati
intenzionati a schiacciare i moti di piazza. Piccoli gesti di ribellione dettati
dalla disperazione aprono la strada a grandi cose. Ma bisogna essere coraggiosi
e pronti a perdere quasi tutto, se non tutto. L'occasione è sfumata ai vigili
urbani di Como che avrebbero potuto mettere in luce il proprio coraggio
obiettando sull'opportunità di multare i clochard e i piccoli benefattori che
ogni mattina servono loro latte caldo e biscotti. Non si sono posti il problema
e sono stati ligi alle leggi che giustamente, devono rispettare. Ma se
rispettare la legge è un ordinario atto di senso del dovere, non rispettare un
dettato profondante irrispettoso della dignità di chi soffre vale ancora di più
del senso civico. E' uno straordinario atto di coraggio. Vediamo le cose dal punto di
vista del sindaco di Como: lui sa che la vista di un barbone è fonte di
fastidio per il cittadino, il turista, il commerciante. Il provvedimento
emanato va sicuramente nella direzione giusta per aumentare il suo consenso. Ma
dimentica, il primo cittadino comasco, che il mondo di oggi anche se violento,
intollerante, strafottente e presuntuoso ha ancora un punto debole: il rispetto
e l'ammirazione verso chi dimostra di avere coraggio di sfidare il potere nelle
sue più aberranti manifestazioni. Attraverso le nostre scelte consapevoli è possibile diminuire i consumi per l'affermazione di un'economia sostenibile ed equa. Dai modelli di comportamento, ai trasporti e alle letture tutto è materia per un approfondimento che porti a discriminare tra l'utile e il vacuo, tra la sostanza e l'effimero, tra il modello virtuoso e il pedissequo seguito a richiami di inconsistente benessere.
mercoledì 20 dicembre 2017
I coraggiosi di Como
Rosa Park, piccola donna di colore rifiutandosi di cedere il posto
che occupava, per la legge di allora abusivamente, ha acceso la miccia della
rivolta contro leggi inumane ed ingiuste che ferivano profondamente una nazione
democratica. Piccoli studenti cinesi si sono messi davanti ai carri armati
intenzionati a schiacciare i moti di piazza. Piccoli gesti di ribellione dettati
dalla disperazione aprono la strada a grandi cose. Ma bisogna essere coraggiosi
e pronti a perdere quasi tutto, se non tutto. L'occasione è sfumata ai vigili
urbani di Como che avrebbero potuto mettere in luce il proprio coraggio
obiettando sull'opportunità di multare i clochard e i piccoli benefattori che
ogni mattina servono loro latte caldo e biscotti. Non si sono posti il problema
e sono stati ligi alle leggi che giustamente, devono rispettare. Ma se
rispettare la legge è un ordinario atto di senso del dovere, non rispettare un
dettato profondante irrispettoso della dignità di chi soffre vale ancora di più
del senso civico. E' uno straordinario atto di coraggio. Vediamo le cose dal punto di
vista del sindaco di Como: lui sa che la vista di un barbone è fonte di
fastidio per il cittadino, il turista, il commerciante. Il provvedimento
emanato va sicuramente nella direzione giusta per aumentare il suo consenso. Ma
dimentica, il primo cittadino comasco, che il mondo di oggi anche se violento,
intollerante, strafottente e presuntuoso ha ancora un punto debole: il rispetto
e l'ammirazione verso chi dimostra di avere coraggio di sfidare il potere nelle
sue più aberranti manifestazioni.
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