martedì 5 dicembre 2017

Un miglio di libertà

Ha una bella fantasia il sindaco del comune di Pescate a ritenere che la voglia di andare possa trovare un suo limite nella mancanza di "adeguata copertura assicurativa". Eppure il divieto ai ragazzi profughi che scorrazzano in bicicletta per le vie del suo comune l'ha messo proprio questo personaggio a metà strada tra il leghista della prima ora e il doganiere svizzero. Persone del tempo che fu, adatte oggi solo ad essere riesumate per qualche film di costume oppure a fare ridere anche i propri cittadini. Che magari lo hanno pure votato, ma sono stati toccati in un punto ancora più sensibile del portafoglio, ancora più importante della sicurezza a casa propria, ancora più determinante delle supposte radici celtiche: la voglia di essere un punto sul globo libero di spostarsi senza una logica, senza una meta, senza un vincolo. Fino a quando la vita varrà la pena di essere vissuta per un uomo la libertà di movimento avrà un valore assoluto e per andare tutto tornerà utile: una bicicletta arrugginita, un paio di gambe malferme, una carrozzina. Non ci fermerà una polizza scaduta. 




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