giovedì 23 novembre 2017

Ovunque proteggici

Se può avere senso augurarsi che il sottomarnio argentino San Juan sia esploso improvvisamente senza lasciare scampo al suo equipaggio e soprattutto di avvertirlo della fine imminente, allora auguriamocelo. Un lampo e la vita termina in un amen. Ma se così non fosse stato, se la fine fosse stata proceduta da una lenta agonia, allora all'amen bisogna sostituire l'Ave Maria recitata
in silenzio o in corale raccoglimento in fondo da qualche parte dell'irrequieto Atlantico Australe simultaneamente a quelle davanti alla recinzione della base navale di Mar del Plata. L'immagine della Madonna che soccorre chi è in difficoltà, l'estremo ausilio di fronte alla fine imminente, ovunque dove la terra si raccorda al mare, ha il volto di una donna. E' un'icona serena di madre dispensatrice di speranza e di misericordia anche quella ingenuamente dipinta sulle migliaia di tavolette di legno raccolte nei santuari della Liguria, della costiera Amalfitana, della Bretagna. Anche la Madonna Azzurra che pende su una donna distrutta dal dolore è una madre che dispensa speranza e sollievo. Anche a chi prega in una bara in fondo al mare. Ovunque, proteggici.

Terra, acqua, aria

Da ragazzino mi capitò di ascoltare i discorsi di tre superstiti di guerra: un alpino, un marinaio e un sommergibilista. L'alpino raccontava un episodio legato alla ritirata di Russia: il freddo e il terrore dell'imboscata gli si dipingevano ancora negli occhi. Il marinaio lo ascoltò e alla fine disse "ma almeno voi avevate la terra sotto i piedi e nonostante tutto quella era ancora un punto fermo. Lui era stato silurato nel mar Rosso e passò vari giorni e notti attaccato ad un salvagente aspettando i soccorsi. "Noi non avevamo nulla sotto i piedi e quando sentivamo qualchecosa che ci sfiorava erano squali che venivano ad attaccarci" Parlò infine il sommergibilista: "io non racconto di me ma di un mio amico disperso con il suo sommergibile da qualche parte in fondo all' oceano Indiano. Ogni giorno vivo per lui il dramma di chi non ha terra dove appoggiarsi, acqua dove nuotare e, ad un certo punto, neppure l'aria per respirare".


La forza della reazione