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Via Ponte Annibale |
L’aggiudicazione della sentenza
da parte della società che gestisce il parcheggio privato in centro a Milano e
la messa in bando dell’area “C” di Milano è una sconfitta ai punti di un match
tra la morbosa debolezza degli interessi privati e il bene comune.
La salute, ovvero il diritto ad un ambiente
più sicuro e salubre, soccombe di fronte alla rivendicazione del diritto di continuare
a produrre profitti sulla pelle di tanti e per la pigrizia e l’indolenza di
pochi. Su questioni come queste potrebbero nascere lotte con un’elevata valenza
ideologica, ma nessun attore è disponibile a calcare il palcoscenico di una
rappresentazione che potrebbe avere esiti incerti, soprattutto quando in ballo
di sono forti interessi economici. Vedremo che atteggiamento assumerà il comune
di Milano, ma il solo fatto che una questione di interesse pubblico abbia
trovato il proprio terreno di scontro nell’aula di un tribunale civile dovrebbe
dirla lunga sulla dimensione degli interessi in ballo e sulla inconsistenza
degli strumenti a difesa degli interessi della collettività.Vedremo come andrà a finire con l’autunno
e le consuete polemiche sul traffico e sui livelli di smog. Ma Milano non è il solo caso di interesse
privato prevalente sul bene comune. Nel Golfo del Tigullio le amministrazioni
municipali di Rapallo e Santa Margherita Ligure stanno discutendo da decenni sulla
opportunità di costruire percorso pedonale tra Rapallo e Santa Margherita, un
percorso di strada che sempre più spesso turisti, bagnanti, jogger e ciclisti
sono costretti a percorrere affrontando il rischio di venire arrotati dal
traffico automobilistico soprattutto nel tratto che da San Michele di Pagana
porta a Santa Margherita. E pensare che i due comuni, di solito abbastanza
litigiosi, sarebbero anche d’accordo. Il punto è che la proprietà che costeggia
il tratto di strada pericoloso non vuole cedere un millimetro del proprio parco
per permettere la costruzione di un passerella aerea che metterebbe in sicurezza
i pedoni. E quando la proprietà appartiene ad un organismo sovranazionale come il Sovrano
Ordine Militare di Malta (Smom) le cose si complicano. Si complicano al punto che nel
corso di almeno tre decenni non si è mosso un granello di polvere senza il
volere degli antichi rappresentanti della tutela della cristianità e dei valori
cavallereschi. Con l’incongruenza di due municipi
litigiosi e il sussiego nei confronti di un proprietario molto influente le cose sono
destinate a rimanere immutate per secoli. O fino a quando non ci scappa il
morto.
Fra l’altro una strada pedonale
che collega i due centri rivieraschi esiste già. Ma nessuno si è preso la briga
di segnalarla. Non sarà scenografica come la strada costiera, ma sicuramente
più sicura e più salubre. Se volete approfittare della
vostra prossima visita nel golfo Tigullio per percorrerla, di seguito troverete
le indicazioni per raggiungerla e seguirne il percorso.
Buona passeggiata!
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Il "Ponte di Annibale" |
Partenza: da Rapallo percorrete
la strada che porta a Santa Margherita e Portofino fino ad incontrare il
cosiddetto “ponte di Annibale” che pare avesse visto il transito delle truppe
del condottiero cartaginese (in verità il ponte è di epoca successiva anche se
il tracciato dell’originaria via Aurelia è ancora evidente).
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La scalinata prima dell'Aurelia |
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La croesa di Via Donega |
In corrispondenza della via Ponte
di Annibale prendete la strada pedonale lastricata (Via Ponte Annibale, appunto) e percorretela tenendo la
sinistra (non salite cioè sulla salita San Gervasio e Protasio). La strada, che
verosimilmente segue in parte il tracciato dell’antica Aurelia, ha un andamento
in lieve salita per poi impennarsi verso la metà e diventare un’erta scalinata
nel tratto finale. In cima alla scalinata vi trovate in corrispondenza di un
tornante dell’Aurelia stradale che porta a Rapallo. Proseguite dritti seguendo
la tangente del curvone e imboccate via San Nicola che punta verso il basso.
Camminate per circa 10 minuti lungo un sentiero lastricato in pietra e contornato
da ulivi e villini di recente ristrutturazione. Al termine del sentiero trovate
una strada asfaltata. Siete arrivati nella frazione di San Michele di
Pagana.
Prendete subito la scalinata alla
vostra sinistra (via degli Aranci) e scendete.
In fondo alla scalinata girate a sinistra, passate davanti alla dismessa
stazione ferroviaria di San Michele e seguendo le rotaie scendete in paese.
Arrivati in via Meucci girate a destra e poi subito a sinistra, verso il mare,
fino ad incontrare Via Donega. Dopo pochi metri, facendo attenzione, incontrate
un piccolo sentiero che sale e che nel primissimo tratto corre parallelo ad una
scalinata che porta ad un’abitazione privata. Siete adesso nel tratto più
caratteristico del percorso. Una
“croesa”
che corre tra muri a secco ravvicinati, alcuni punti sono veramente molto
stretti ed incombenti. Purtroppo è anche il tracciato più trascurato e meno
curato, ma se non desisterete in pochissimi minuti vi troverete in cima alla
collina di Pagana, praticamente pronti a scendere verso Santa Margherita.
Continuate a percorrerlo in salita tenendo la
destra e ad un certo punto trovate alla vostra sinistra una stretta scalinata
che passa di fianco a due belle ville con
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La scalinata "nascosta" |
giardini curati. Fate attenzione perché
questa scalinata è praticamente invisibile fino a quando non si arriva al suo
traverso. Arrivati in fondo alla scalinata siete obbligati a girare a destra e
costeggiare alcune proprietà. Ad un certo punto dovete prendere la via Gimelli,
in salita, e seguire percorso attraversando i vari quadrivi che incontrate. Ad
un certo punto il sentiero diventa una scalinata che punta verso il basso. Dopo
averla percorsa vi trovate dietro la stazione ferroviaria di Santa Margherita
Ligure. Prendete il sottopassaggio che incontrerete alla vostra destra e
sbucate a Santa in corrispondenza della passeggiata di Ghiaia.
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Il sottopassaggio della Stazione di Santa Margherita |
Tempo di percorrenza: circa 45
minuti.
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