lunedì 6 agosto 2012

Da Rapallo a Santa Margherita, aspettando i Cavalieri di Malta

Via Ponte Annibale
L’aggiudicazione della sentenza da parte della società che gestisce il parcheggio privato in centro a Milano e la messa in bando dell’area “C” di Milano è una sconfitta ai punti di un match tra la morbosa debolezza degli interessi privati e il bene comune.  La salute, ovvero il diritto ad un ambiente più sicuro e salubre, soccombe di fronte alla rivendicazione del diritto di continuare a produrre profitti sulla pelle di tanti e per la pigrizia e l’indolenza di pochi. Su questioni come queste potrebbero nascere lotte con un’elevata valenza ideologica, ma nessun attore è disponibile a calcare il palcoscenico di una rappresentazione che potrebbe avere esiti incerti, soprattutto quando in ballo di sono forti interessi economici. Vedremo che atteggiamento assumerà il comune di Milano, ma il solo fatto che una questione di interesse pubblico abbia trovato il proprio terreno di scontro nell’aula di un tribunale civile dovrebbe dirla lunga sulla dimensione degli interessi in ballo e sulla inconsistenza degli strumenti a difesa degli interessi della collettività.Vedremo come andrà a finire con l’autunno e le consuete polemiche sul traffico e sui livelli di smog. Ma Milano non è il solo caso di interesse privato prevalente sul bene comune. Nel Golfo del Tigullio le amministrazioni municipali di Rapallo e Santa Margherita Ligure stanno discutendo da decenni sulla opportunità di costruire percorso pedonale tra Rapallo e Santa Margherita, un percorso di strada che sempre più spesso turisti, bagnanti, jogger e ciclisti sono costretti a percorrere affrontando il rischio di venire arrotati dal traffico automobilistico soprattutto nel tratto che da San Michele di Pagana porta a Santa Margherita. E pensare che i due comuni, di solito abbastanza litigiosi, sarebbero anche d’accordo. Il punto è che la proprietà che costeggia il tratto di strada pericoloso non vuole cedere un millimetro del proprio parco per permettere la costruzione di un passerella aerea che metterebbe in sicurezza i pedoni. E quando la proprietà appartiene ad un organismo sovranazionale come il Sovrano Ordine Militare di Malta (Smom) le cose si complicano. Si complicano al punto che nel corso di almeno tre decenni non si è mosso un granello di polvere senza il volere degli antichi rappresentanti della tutela della cristianità e dei valori cavallereschi. Con l’incongruenza di due municipi litigiosi e il sussiego nei confronti di un proprietario molto influente le cose sono destinate a rimanere immutate per secoli. O fino a quando non ci scappa il morto.
Fra l’altro una strada pedonale che collega i due centri rivieraschi esiste già. Ma nessuno si è preso la briga di segnalarla. Non sarà scenografica come la strada costiera, ma sicuramente più sicura e più salubre. Se volete approfittare della vostra prossima visita nel golfo Tigullio per percorrerla, di seguito troverete le indicazioni per raggiungerla e seguirne il percorso.
Buona passeggiata!
Il "Ponte di Annibale"
Partenza: da Rapallo percorrete la strada che porta a Santa Margherita e Portofino fino ad incontrare il cosiddetto “ponte di Annibale” che pare avesse visto il transito delle truppe del condottiero cartaginese (in verità il ponte è di epoca successiva anche se il tracciato dell’originaria via Aurelia è ancora evidente).
La scalinata prima dell'Aurelia

La croesa di Via Donega
In corrispondenza della via Ponte di Annibale prendete la strada pedonale lastricata (Via Ponte Annibale, appunto) e percorretela tenendo la sinistra (non salite cioè sulla salita San Gervasio e Protasio). La strada, che verosimilmente segue in parte il tracciato dell’antica Aurelia, ha un andamento in lieve salita per poi impennarsi verso la metà e diventare un’erta scalinata nel tratto finale. In cima alla scalinata vi trovate in corrispondenza di un tornante dell’Aurelia stradale che porta a Rapallo. Proseguite dritti seguendo la tangente del curvone e imboccate via San Nicola che punta verso il basso. Camminate per circa 10 minuti lungo un sentiero lastricato in pietra e contornato da ulivi e villini di recente ristrutturazione. Al termine del sentiero trovate una strada asfaltata. Siete arrivati nella frazione di San Michele di Pagana.  Prendete subito la scalinata alla vostra sinistra (via degli Aranci) e scendete.  In fondo alla scalinata girate a sinistra, passate davanti alla dismessa stazione ferroviaria di San Michele e seguendo le rotaie scendete in paese. Arrivati in via Meucci girate a destra e poi subito a sinistra, verso il mare, fino ad incontrare Via Donega. Dopo pochi metri, facendo attenzione, incontrate un piccolo sentiero che sale e che nel primissimo tratto corre parallelo ad una scalinata che porta ad un’abitazione privata. Siete adesso nel tratto più caratteristico del percorso. Una “croesa” che corre tra muri a secco ravvicinati, alcuni punti sono veramente molto stretti ed incombenti. Purtroppo è anche il tracciato più trascurato e meno curato, ma se non desisterete in pochissimi minuti vi troverete in cima alla collina di Pagana, praticamente pronti a scendere verso Santa Margherita.  Continuate a percorrerlo in salita tenendo la destra e ad un certo punto trovate alla vostra sinistra una stretta scalinata che passa di fianco a due belle ville con
La scalinata "nascosta"
giardini curati. Fate attenzione perché questa scalinata è praticamente invisibile fino a quando non si arriva al suo traverso. Arrivati in fondo alla scalinata siete obbligati a girare a destra e costeggiare alcune proprietà. Ad un certo punto dovete prendere la via Gimelli, in salita, e seguire percorso attraversando i vari quadrivi che incontrate. Ad un certo punto il sentiero diventa una scalinata che punta verso il basso. Dopo averla percorsa vi trovate dietro la stazione ferroviaria di Santa Margherita Ligure. Prendete il sottopassaggio che incontrerete alla vostra destra e sbucate a Santa in corrispondenza della passeggiata di Ghiaia.
Il sottopassaggio della Stazione di Santa Margherita

Tempo di percorrenza: circa 45 minuti.



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