giovedì 23 novembre 2017

Terra, acqua, aria

Da ragazzino mi capitò di ascoltare i discorsi di tre superstiti di guerra: un alpino, un marinaio e un sommergibilista. L'alpino raccontava un episodio legato alla ritirata di Russia: il freddo e il terrore dell'imboscata gli si dipingevano ancora negli occhi. Il marinaio lo ascoltò e alla fine disse "ma almeno voi avevate la terra sotto i piedi e nonostante tutto quella era ancora un punto fermo. Lui era stato silurato nel mar Rosso e passò vari giorni e notti attaccato ad un salvagente aspettando i soccorsi. "Noi non avevamo nulla sotto i piedi e quando sentivamo qualchecosa che ci sfiorava erano squali che venivano ad attaccarci" Parlò infine il sommergibilista: "io non racconto di me ma di un mio amico disperso con il suo sommergibile da qualche parte in fondo all' oceano Indiano. Ogni giorno vivo per lui il dramma di chi non ha terra dove appoggiarsi, acqua dove nuotare e, ad un certo punto, neppure l'aria per respirare".


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