I mezzi di informazione stanno cavalcando l’onda ambientalista,
dedicando ampi spazi a testimonianze di persone famose che professano
l’amore per l’ambiente e la scoperta della felicità in modelli di vita
semplice e frugale. Mi sembra che si ecceda un po’ troppo nell’aprire i propri spazi a cantanti, attori, imprenditori, calciatori, star e starlette che saranno anche convinte di quello che fanno, ma che non
risultano credibili se si mettono sull’altro piatto della bilancia il
loro oneroso stile di vita fatto di "tempo libero dedicato allo shopping", viaggi e seguiti annessi, residenze
energivore sparse ovunque, vacanze esotiche per non parlare di qualche
interessenza in attività economiche che di “ekos” hanno ben poco. Mi domando: perchè non si parla mai delle
persone comuni? Sono loro in fin dei conti che contribuiscono, loro malgrado e più con le
omissioni che con le opere, a migliorare la salute del pianeta. Sono le
migliaia di tonnellate di carburante che non bruceranno durante i
weekend perché ormai troppo costosi, le merci non acquistate che non andranno a sostituire oggetti destinati alla discarica, le migliaia di capi di animali da
macello che verranno risparmiati perché la carne si mangia solo ogni
tanto, le vacanze che evitano mete lontane e dispendiose, i guardaroba
che non cambiano da una stagione all’altra. Perchè non si parla dell'uomo eco-mune?
Attraverso le nostre scelte consapevoli è possibile diminuire i consumi per l'affermazione di un'economia sostenibile ed equa. Dai modelli di comportamento, ai trasporti e alle letture tutto è materia per un approfondimento che porti a discriminare tra l'utile e il vacuo, tra la sostanza e l'effimero, tra il modello virtuoso e il pedissequo seguito a richiami di inconsistente benessere.
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