lunedì 2 agosto 2010

Terre cattive, ma un'ottima lettura

Ancora una recensione: questa volta andiamo a Nord, nelle pianure. Queste zone offrono paesaggi sconfinati, natura selvaggia e storie di uomini e ferrovie. Sentite questa.

Uno scrittore inglese che si trasferisce in uno Stato dell'estremo nord degli Stati Uniti per decifrare le reliquie di un futuro di prosperità e ricchezza mai realizzato, causa di destini di sciagura e fallimento per migliaia di contadini e delle loro famiglie. Attirati dal progredire della linea ferroviaria che attraversava gli Stati del Nord, avventurieri senza scrupoli al soldo della Compagnia Ferroviaria irretirono con promesse di prosperità e benessere migliaia di persone residenti negli Stati dell'est convincendoli a colonizzare le lande desolate delle pianure del Montana. Un inganno di siccità, fame e solitudine che lascerà profondi solchi nello sviluppo di questo Stato, per anni contraddistinto come una "Bad Land". Una lettura incredibilmente interessante scritta in modo saltellante da un inglese trapiantato sulla west coast, immancabilmente critico nei confronti dello sfrenato ottimismo inconcludente che furoreggiò nella loro ex colonia.

Jonathan Raban (1998), Bad Land. Una favola americana, Einaudi, ISBN 88-06-14572-X

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