Il Papa che dice parole di pace è sicuramente un buon Papa accettato da tutti. Il Papa che tuona contro la guerra va ascoltato, ma a molti da un po' fastidio che si occupi di aspetti di geopolitica invece che di anime e dogmi. Se poi arriva a raccomandare ad uno dei contendenti di adoperarsi per la pace allora è un invito alla resa, un inchino alle prevaricazioni del più forte. Eppure chi è cristiano dovrebbe avere bene in mente che il mondo migliore è fatto dalle persone di buona volontà. Quante volte abbiamo sentito parlare di uomini di buona volonta? Il Vangelo ci svela tanti uomini di buona volontà: dal padre del figliol prodigo al ladrone che si pente in croce. Ecco chi sono gli uomini di buona volontà: semplicemente sono coloro che sanno tendere una mano aperta per dire: io sono qua e sono pronto a confrontarmi con te se anche tu sei disposto a farlo come me. Senza false intenzioni, senza pregiudizi. Non è facile. Eppure io sono sicuro che Papa Francesco intendeva proprio questo. L'Ucraina faccia un passo avanti e riconosca un terreno sul quale trattare lasciando perdere il passato e guardando solo al futuro. Perché gli ucraini, come anche tutti i popoli in guerra, la cosa che desiderano di più è il futuro. Il passato, in fondo, sarà presto solo un libro di storia.
Attraverso le nostre scelte consapevoli è possibile diminuire i consumi per l'affermazione di un'economia sostenibile ed equa. Dai modelli di comportamento, ai trasporti e alle letture tutto è materia per un approfondimento che porti a discriminare tra l'utile e il vacuo, tra la sostanza e l'effimero, tra il modello virtuoso e il pedissequo seguito a richiami di inconsistente benessere.
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