martedì 18 marzo 2014

Macro-regioni e trasporti micragnosi

E' probabile che l'ultima volta che il signor Governatore Maroni, presidente della regione Lombardia, nonché di quella particella settentrionale d'Italia destinata a macroregionalizzarsi, sia salito su un treno fosse in occasione di una qualche gita scolastica in visita alla Fiera di Milano nei bei tempi andati della sua giovinezza. Per chi ha vissuto quell'esperienza, andare in gita con i compagnetti e non vedere l'ora di defilarsi dalla vista dei professori per qualche ora era una bella prospettiva di divertimento e libertà.  Anche se i treni di allora risalivano a prima della guerra e nel tepore di Aprile - quello era il periodo della Fiera - salire su una di quelle carrozze significava entrare in una specie di fornace, alla fine in fondo, chissenefregava! Adesso però la fiera di Milano non esiste più e anzi, fra un po' tireranno pure giù tutto per fare qualche bel complesso residenziale. Ma si sa, i tempi cambiamo e il mondo va avanti. Soprattutto se a spingerlo in avanti ci sono uomini politici lungimiranti come lei, signor Governatore. Se però, signor Governatore Maroni,  le saltasse in mente di tornare ai bei tempi andati e riassaporare il gusto della scorribande dei tempi le consiglierei di farsi una bella gitarella prendendo il treno in una delle tante stazioncine poste lungo le linee ferroviarie della Regione che amministra con tanto zelo (lo sapeva, vero, che ci sono anche i treni in Lombardia? o se lo era dimenticato?) Dovrebbe salire, per esempio a Busto Arsizio e scendere a Varese, che mi dicono essere anche la sua città, e dovrebbe, per cortesia farsi accompagnare da un amico o un parente con qualche problema a camminare (nulla di serio, per la carità, semplicemente senza più lo scatto e l'agilità di una volta) perché possa capire che per farsi male, questa volta seriamente, basta scendere dal treno visto che tra la carrozza e il marciapiede, chissà come mai, ci sono circa cinquanta centimetri di salto. Una volta c'era l'Orient Express con la pedana e i facchini per aiutare a fare scendere i viaggiatori facoltosi. Ma oggi non ci sono ammomenti neppure i controllori. Potrebbe, per cortesia ripristinare questa antica usanza, almeno per le persone più bisognose perché non sempre si trovano anime caritatevoli che si prodighino per aiutare. Se proprio vuole inviti anche una sua conoscente con una carrozzella da spingere (i bambini nonostante tutto nascono ancora e qualche genitore scriteriato li fa viaggiare in treno) così potrà scoprire quanto sia facile per una signora con prole a seguito riuscire a scendere e risalire due rampe di scale, oltre ad affrontare il simpatico saltino a cui si è già accennato. Eppure dicono che con gli ascensori questo sia un problema ovviabile. Ha presente? E' debole di vescica? Ahi, ahi questo è un problema, signor Maroni, dove può andare un Governatore per la minzione? Al gabinetto. Ma se il gabinetto non c'è bisogna andare al bar della stazione, pagare il caffè al barista cinese, farsi dare le chiavi, pisciare restituire le chiavi e pagare il caffè. Un governatore della lega nord che paga il caffè al cinese? Anche questo non va tanto bene. Meglio farla sui cespugli o contro i muretti come la moltitudine di balordi che affollano gli atrii e le sale d'aspetto abbandonate delle stazioni. Perché nonostante tutto, alla gente in stazione piace venire. Magari anche a dormire. A chi non piace tanto frequentare la stazione sono i pendolari per prendere il treno. Davvero ne farebbero a meno. Davvero non ha mai viaggiato in treno?. Ma venga signor Governatore Maroni, anzi venghi, venghi, sior Maroni, un'esperienza così le aprirà gli occhi. Si spera, beninteso, che lei gli occhi non li apra come il suo omologo della macroregionalizzanda regione Piemonte che avendo scoperto che i treni per spostarsi (e spostare persone) costano qualche soldino, non riuscendo proprio a capire come potesse esistere gente che usa ancora il treno, ha deciso bene di eliminarli tutti. Ma proprio tutti. Tabula rasa. Preferisce forse muoversi con il pullman? Ma si forse è meno plebeo del treno. Un gradino in su. Autopullman si dice, fa molto gruppo leghista di Lecco in trasferta al giuramento di Pontida (bei tempi, quelli). Allora le dico io cosa vuol dire andare da Varese a Busto Arsizio (che farà anche ridere come toponomastica, ma è comunque la seconda città della provincia): un'ora e mezza di bus e due cambi, se va bene. Se no due ore e mezza e tre cambi. Per fare 22 chilometri. Ha qualche problema con la lentezza dei trasporti del sud, Governatore Maroni? Marino, la linea di trasporti che collega l'industriosa Lombardia con la Puglia in due ore e mezza ha già raggiunto Bologna, E dopo poche ore fa già sentire odore di orecchiette ai suoi passeggeri. Dimenticavo: sempre ammesso che riesca a fare il biglietto giusto presso la rivendita giusta al prezzo giusto e nell'orario giusto. Giusto?
Governatore, io capisco che lei è oltremodo impegnato in epiche e gloriose battaglie per la terza pista, il quarto passante e il quinto valico, ma a me basterebbe il primo gabinetto a Busto Arsizio, anche con la turca che pare essere più igienico, nonostante la provenienza extracomunitaria. Capisco che il potere leghista è sempre pervaso dal fuoco sacro di andare a scovare le ruberie e gli sprechi della razza ladrona, e che una schiera di animosi Audi-zzati, BMW-izzati e Mercedes-izzati si scapicolla alla ricerca del guadagno serio, onesto e meritato da blindare al sicuro dal prelievo fiscale. Governatore Maroni, ora che si avvera il sogno dell'Expo del 2015, per il quale ha tanto lottato e sfidato i poteri forti che le avrebbero volentieri sabotato l'evento, perché non si fa veramente un giretto in treno. Glielo chiedo perché sembrerebbe che sui treni quelli che devono valutare e poi decidere non ci salgano mai, ma proprio mai. Pare che per evitarsi il disturbo preferiscano costruire una nuova strada, con tante gallerie, ponti e tonnellate di terra da spostare. Oppure per togliersi il problema le sopprimono.

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