- Celebrare i riti celtici (sempre ammesso che si sappia che cosa siamo) pensando che tutto alla fine consista sempre e solo nel mangiare salsicce, polenta, bere birra e ruttare sghignazzando;
- Odiare i meridionali, i negri, gli immigrati dimenticando di esserlo stati una generazione prima;
- Odiare tutto quello che e' italiano, soprattutto le automobili Fiat perché gli Agnelli facevano gli imprenditori con i soldi dello stato e allora comprano quelle tedesche e poi odiano la Merkel che gli toglie la sovranità;
- Detestare tutto quello che viene fatto per il bene comune perché poi bisogna pagare anche per i negri e gli zingari. Dimenticando che non sono immortali anche perché la dieta celtica (vedi punto 1) non lascia indenni da disturbi;
- Augurare la morte della Montalcini per poi cagarsi addosso appena hanno un brutto male;
- Disdegnare il servizi pubblico trasporti compresi, perché la lega lavora e va in macchina (vedi punto 3) e anzi vorrebbe andare più forte perché le automobili di adesso con i freni che hanno altro che limiti a 130, invece in Germania (vedi punto 3);
- Odiare Napoli con tutte le forze e fare tutto per dichiararlo al mondo con cori da stadio e invocazioni al Vesuvio. Salvo poi cantare funiculì, funiculà con l'animatore del villaggio vacanze a Santo Domingo (perché il leghista non fa le vacanze in Italia anche se vola low cost dal terminal 2 di Malpensa, quello vecchio);
- Orripilare di fronte alla politica romana, spostare i ministeri al nord per poi cambiare idea quando si scopre che a Roma ci sono più soldi che a Monza;
- Fuggire di fronte al più lieve accenno di speculazione logica, artistica o culturale. Il leghista è pratico e non si perde dietro a stronzate. Deve lavorare anche se non ha capito bene per cosa;
- Dire sempre che se ci fosse la lega le cose andrebbero meglio per poi non capire neppure quali sono le cose che vanno male. Così i leghisti del futuro potranno sempre lamentarsi e perpetrare la stirpe.
Attraverso le nostre scelte consapevoli è possibile diminuire i consumi per l'affermazione di un'economia sostenibile ed equa. Dai modelli di comportamento, ai trasporti e alle letture tutto è materia per un approfondimento che porti a discriminare tra l'utile e il vacuo, tra la sostanza e l'effimero, tra il modello virtuoso e il pedissequo seguito a richiami di inconsistente benessere.
mercoledì 30 gennaio 2013
La logica leghista per punti
La logica leghista per punti:
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