mercoledì 23 gennaio 2013

Il ciclo evolutivo



E' singolare osservare come la bicicletta stia diventando un oggetto di investimenti in sviluppo al fine trasformarla in un oggetto di desideri consumistici. Con l’obiettivo, ovviamente, di spingere le vendite e acquisire nuove fette di clientela. 
Eravamo abituati a trovare la differenziazione nell'automobile. Dapprima con la velocità e le prestazioni, poi con i consumi, la sicurezza e da un po' di tempo il rispetto dell'ambiente. La stessa sorte sta toccando adesso alla bicicletta. Fino a poco tempo fa l'evoluzione tecnologica riguardava il mezzo a pedali solo nelle sue valenze agonistiche laddove l'alta tecnologia trovava applicazione solo in modelli destinati alle performance sportive, ma non in quelli destinati all'uso quotidiano. 
E sono quasi tutti ritrovati volti alla sicurezza del ciclista, segno che il ricorso alla bicicletta per il trasporto quotidiano sta crescendo su scala planetaria. Le ultime due invenzioni, a tale riguardo, sono una vernice dalla particolare proprietà che permetta alla bici di illuminarsi durante la notte senza l’ausilio di batterie o altre fonti di energie. Fosforescente, diremmo noi che non siamo avvezzi al linguaggio scientifico. L’altra trovata interessante è un dispositivo che applicato sul retro della bicicletta, oltre a fungere da luce per la circolazione, proietta sulla strada tramite un sistema a led, due righe rosse che simulano un’immaginaria pista ciclabile, con tanto di pittogramma d'ordinanza, mettendo in stato di allerta l’automobilista distratto. In attesa delle piste ciclabili vere, meglio che niente.  

Nessun commento:

Posta un commento