E' singolare osservare come la
bicicletta stia diventando un oggetto di investimenti in sviluppo al fine trasformarla in un oggetto di desideri consumistici. Con l’obiettivo, ovviamente, di spingere
le vendite e acquisire nuove fette di clientela.
Eravamo abituati a trovare la
differenziazione nell'automobile. Dapprima con la velocità e le prestazioni,
poi con i consumi, la sicurezza e da un po' di tempo il rispetto dell'ambiente.
La stessa sorte sta toccando adesso alla bicicletta. Fino a poco tempo fa
l'evoluzione tecnologica riguardava il mezzo a pedali solo nelle sue valenze
agonistiche laddove l'alta tecnologia trovava applicazione solo in
modelli destinati alle performance sportive, ma non in quelli destinati all'uso
quotidiano.
E sono quasi tutti ritrovati
volti alla sicurezza del ciclista, segno che il ricorso alla bicicletta per il
trasporto quotidiano sta crescendo su scala planetaria. Le ultime due
invenzioni, a tale riguardo, sono una vernice dalla particolare proprietà che
permetta alla bici di illuminarsi durante la notte senza l’ausilio di batterie
o altre fonti di energie. Fosforescente, diremmo noi che non siamo avvezzi al
linguaggio scientifico. L’altra trovata interessante è un dispositivo che
applicato sul retro della bicicletta, oltre a fungere da luce per la
circolazione, proietta sulla strada tramite un sistema a led, due righe rosse
che simulano un’immaginaria pista ciclabile, con tanto di pittogramma d'ordinanza, mettendo in stato di allerta l’automobilista
distratto. In attesa delle piste ciclabili vere, meglio che niente.
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