mercoledì 10 novembre 2010

Umanità in movimento. Viaggi all'orgine della globalizzazione


Eccoci di nuovo con i nostri viaggi di carta. Questa volta non un luogo, ma tanti luoghi e un viaggio di un giornalista del Corriere della Sera, Federico Fubini. Il contrasto tra l'Occidente in decadenza e l'Oriente in fase di crescita esplosiva, è messo in luce da Fubini con la convincente illustrazione di fatti e persone che spiegano il successo delle economie di alcuni Paesi dell'Asia, ma anche la messa in moto di flussi di immigrazione sbandata e senza adeguati supporti normativi e umanitari. Un libro da leggere, soprattutto da parte di chi viaggia davvero verso quelle parti del mondo.

I sentieri dell'immigrazione sovrapposti ai flussi finanziari che congiuntamente approdano ai luoghi simbolo dell'economia globalizzata; appendici di umanità rigettata da guerre lontane che vengono catapultate in Paesi del tutto estranei ad ogni logica culturale, razziale e linguistica; ventate di imprenditoria Vietnamita e Cambogiana nata sui residui di conflitti e rivoluzioni del passato che mettono al servizio dei propri governi le leve giuste per conciliare le necessità “sporche” dei Paesi occidentali. Il viaggio di Fubini parte dai territori di confine tra Russia e Cina dove i miti del lavoratore maschio sovietico si indebolisce ulteriormente di fronte alla necessità di attrarre donne cinesi; ci porta a camminare sulla sottile linea di demarcazione che separa rigidamente le giurisdizioni del piccolo stato del Qatar dove sussistono ordinamenti legislativi di stampo anglosassone concepiti per favorire il trapianto delle regole del "fair play" affaristico occidentale e confinanti con zone di degrado e sfruttamento di manodopera multietnica. Il giornalista del Corriere con una narrazione precisa e veloce e con abbondante dovizia di informazioni in presa diretta, ci offre un caleidoscopio di Paesi, nazionalità e peregrinazioni che abbraccia tutta tutte le regioni dell'Asia culla del fermento economico del Terzo Millennio, comprese quelle regioni della Penisola Arabica che con metodi pilateschi cercano di sganciarsi dal peso di un'economia costruita esclusivamente sul petrolio. Transita nelle zone più martoriate dell'Africa, il Sudan, dove nell'indifferenza generale si consuma uno dei più efferati e scellerati esempi di colonialismo socialista da parte del Governo cinese. Termina in Albania, alle porte di casa nostra, raccontando la storia assurda di ventidue prigionieri cinesi di etnia uigura che hanno trovato in questa nazione con effimeri trascorsi di collaborazione filocinese, un destino finale poco prevedibile, beffardo e senza speranza. Un libro da leggere per capire che i destini di popoli, nazioni, ricchezze e miserie sono tutt'altro che punti fermi delle nostre conoscenze.

Federico FUBINI (2010), Destini di Frontiera, Da Vladivostok a Khartoum, un viaggio in nove storie, Laterza ISBN 978-88-420-9203-2

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