Leonardo da Vinci, Marco Polo, Cristoforo Colombo, Silvio Berlusconi. Chi è l'intruso? Un grande scienziato e due famosi navigatori ognuno con il suo bell'aeroporto intitolato (rispettivamente Roma, Venezia e Genova) e un...politico? imprenditore? donnaiuolo? evasore? Berlusconi è una persecuzione per questo Paese. E' passato un anno dalla sua scomparsa e ancora riesce a fare quello che ha sempre fatto: dividere gli italiani. Anche da morto. Diciamo che i vivi comunque si danno da fare per assecondarlo. La mossa di Salvini di proporre l'intitolazione dell'aeroporto della brughiera al Berlusca ha lasciato molti dubbiosi e perplessi. Ma è il caso? Così presto? Ma che cosa avrà fatto per meritarselo. Diciamo poco, e sicuramente niente per l'aviazione. La conquista dei cieli dai fratelli Wright alle stazioni spaziali orbitanti sono il risultato di decenni di ricerche analisi, impegno intellettuale, prove e riprove, esperimenti e contro esperimenti. Insomma quello che si dice lo studio e il sacrificio. Oggi possiamo affrontare viaggi in aereo in sicurezza perchè ingegneri, ricercatori, fisici e studiosi si impegnano ogni giorno in scuole, università, centri di ricerche, gallerie del vento, laboratori e uffici di progettazione. Diciamoci la verità: a Berlusconi questa "roba" qui ha sempre dato un po' fastidio. Era lui che inviata le "belle ragazze" a sistemarsi sposando uno ricco e da premier inviatava gli imprenditori esteri a investire in Italia perché "ci sono delle belle segretarie". Le sue riforme per la scuola hanno contribuito ad una precarizzazione del corpo docente e a rendere la carriera da insegnante una strada di ripiego. E a prosciugare le già scarse risorse di cui la scuola italiana ha sempre avuto gran bisogno. Diciamocela tutta: fosse per la convinzione di Berlusconi verso lo studio oggi non avremmo neppure gli aerei con le ali di tela cerata. Ma lui sicuramente il suo contributo all'aviazione lo avrebbe dato: avrebbe inventato le hostess!
Attraverso le nostre scelte consapevoli è possibile diminuire i consumi per l'affermazione di un'economia sostenibile ed equa. Dai modelli di comportamento, ai trasporti e alle letture tutto è materia per un approfondimento che porti a discriminare tra l'utile e il vacuo, tra la sostanza e l'effimero, tra il modello virtuoso e il pedissequo seguito a richiami di inconsistente benessere.
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