A dimissioni avvenute, qualche considerazione sull'ex presidente della Liguria Giovanni Toti, che dopo ottanta giorni di reclusione domiciliare avrà ora tutto il tempo per preparare la sua difesa e arrivare ad una auspicabile assoluzione. Auspicabile perchè il buon Giovanni è assolutamente convinto di avere saggiamente e rettamente governato la Regione che i suoi elettori gli hanno affidato. La convinzione che abbia fatto solo del bene è talmente forte che i giudici in sede di valutazione, con immaginabile sconcerto, hanno preferito mantenere le misure cautelative perchè, a loro giudizio, l'indagato dimostra di non avere compreso appieno i carichi di responsabilità penale che gli vengono addossati. Toti onesto, fino in fondo, vede solo il bene dove gli altri vedono il torbido. Tuttavia una considerazione un po' tendenziosa è giusto farsela: ma se anche non avesse fatto nulla di male, di bene che cosa ha fatto? E' possibile che un presidente di Regione passi buona parte del suo tempo (vedi fonti investigative) a bordo di barche di lusso di imprenditori che tengono in mano le principali attività economiche della città? E che discuta di concessioni di spiagge e accessi al mare a favore di speculatori edilizi che, nonostante il sacco edilizo della Liguria degli anni passati, continuano a costruire sulla riva del mare. E' che accordi spazi e terreni per la costruzione di centri commerciali di una nota catena che ha sempre osteggiato le cooperative a falce e carrello? Ma di buono per la sua terra che cosa faceva? Che provvedimenti ha preso per contrastare lo squilibrio idrogeologico che ad ogni temporale trasforma città e paesi in fiumane aquitrinose? Per migliorre il sistema viario che è un disastro ormai da anni? Per rivitalizzare una delle regioni con il più basso tasso di natilità d'Europa? Per i servizi sanitari che continuano ad essere tagliati rischiando di fare diventare borghi e paesi dell'entroterra dei villaggi fantasma? Toti non avrà fatto niente di male, ma neppure di bene.
Attraverso le nostre scelte consapevoli è possibile diminuire i consumi per l'affermazione di un'economia sostenibile ed equa. Dai modelli di comportamento, ai trasporti e alle letture tutto è materia per un approfondimento che porti a discriminare tra l'utile e il vacuo, tra la sostanza e l'effimero, tra il modello virtuoso e il pedissequo seguito a richiami di inconsistente benessere.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
-
Erano appena scesi dai loro taxi in quella via trafficata di Buenos Aires, sotto la sede della Radio Nazionale Argentina. Un sabato pomerigg...
-
Era una bella barca. Progetto originale inglese, scafo e ponte in teak, armata yawl come imponeva la moda in voga all'epoca. Certo ch...
-
E' una notizia che è passata un po' in sordina, ma dato che oggi ricorre il 61° l'anniversario della tragedia del Vajont vale la...
Nessun commento:
Posta un commento