lunedì 9 febbraio 2015

Da che parte sta Dio?

Se la religione è vita, dio sempre più vuol dire morte.
Sia che si tratti di riti sacrificali, sante crociate, eccidi di piazza in nome della Reazione, conflitti nel nome di Dio, Patria e Famiglia, tiranni sterminatori idolatrati o guerre jihadiste nessuno di questi orrori è stato orfano del proprio dio. Dio che non ha mai trovato un fiero nemico. Il dio che uccide sta sempre da una parte. Non ha importanza se giusta o sbagliata; nessun fiero antagonista si mette contro di lui. Perché o si è con lui o si è traditori. Il risultato sono i milioni di morti la cui conta non è ancora finita.
E' facile trovare nel proprio dio la ragione per andare ad uccidere, farsi uccidere o morire insieme agli infedeli. La monoliticità del proprio credo è la certezza che può dare la forza per compiere gesti scellerati dal farsi saltare con una cintura di tritolo a minacciare lo sterminio di un popolo.
Dio è certezza, un valore assoluto, non come la religione che e cosa di uomini e come tale può cambiare come è giusto che cambi il mondo. Ben vengano allora lo studio delle religioni, l'ecumenismo, il favorire la nascita di luoghi di culto in altri Paesi per uno scambio di saluti e di benedizioni in tutte le lingue del mondo. Perché dio è uno solo e non può fare la guerra contro se stesso.  


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