sabato 21 febbraio 2015

Chi divide e chi unisce

Il mondo contemporaneo è orfano di figure che sanno unire. Lincoln, Gandhi, Martin Luther King, Nelson Mandela hanno vissuto affinché il mondo fosse più unito, più uguale. Non ci sono pienamente riusciti, ma hanno pensato in questi termini. E il loro pensiero è quanto oggi li fa ricordare e rimpiangere. Molti di costoro non disponevano neppure di potere. Solo con il carisma e la perseveranza hanno riunito milioni di persone in un ideale di lotta che ha portato la parola uguaglianza e libertà su un gradino un po’ più alto che in precedenza.
 Il nostro tempo è il tempo delle persone che agiscono per dividere. Creano fratture e divisioni e dove non ci sono tensioni scavano una piccola buca che qualcuno poi riempirà di esplosivo per aprire il divario.
Queste persone molto spesso agiscono in ragione di un mandato, ovvero hanno il potere, ma la loro forza e la loro autorità viene spesa per creare odio, frustrazione, rabbia e paura. Poi queste persone condannano il terrorismo e chi ammazza in nome di una religione o, peggio ancora, di un Dio. Ma non sono sincere perché le condizioni affinché l’odio esplodesse sono state create anche da loro.
Nessuno può dire con sicurezza che sia più conveniente avere persone che usano la propria forza e la propria intelligenza per unire o per dividere. Sognatori, idealisti, eroi e grandi uomini di stato si trovano da entrambe le parti. Ognuno con un inevitabile fardello di meriti e colpe. E quasi tutti con una fine tragica. Ma un mondo che segue una persona con una grande idea di giustizia e di democrazia è senza dubbio un mondo che in cui vale la pena vivere.
Nessuna figura che sappia unire perché non c’è più niente da unire, potrebbe obiettare qualcuno. E qui sta il punto: un ideale non si inventa dal mattino alla sera. L’ideale universale di non violenza, di uguaglianza di pari dignità e di pari diritti erano solo un sogno, ma qualcuno ha saputo tramutarli in un movimento fatto da milioni di persone che correvano da una parte all'altra di Paesi sconfinati.

Quello che manca oggi non sono le persone che sappiano unire, ma le idee per le quali grandi figure di uomini decidano di muoversi e sacrificarsi.

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