Per chi ha studiato l’economia
classica il concetto è consolidato:
dalle azioni volte al profitto e al benessere personale di milioni di individui
nasce il benessere delle Nazioni. Per il semplice e scontato fatto che l’uomo
opera con il fine di trarre beneficio dalle proprie azioni. Sappiamo che non è vero.
O meglio, non sempre è vero. Spesso il benessere delle nazioni scaturisce
dagli interventi di chi li governa. E anche in quest’ultima evenienza non
sempre le cose sembrano funzionare a dovere. Anzi.
E’ però interessante l’idea che si
possa traslare il buon operato di una moltitudine di individui che, nel loro
piccolo rispettano le leggi, perseguono
fini leciti e contano solo sui propri
mezzi e meriti, per fare scaturire la grande società civile del futuro. Sulla
carta potrebbe essere possibile anche se bisogna capire quali potranno essere i
correttivi. In ogni caso c’è chi ci crede e ha addirittura fondato un movimento:
Arturo Artom è il fondatore e promotore di Rinascimento Italiano, un movimento
nato da poco al quale possono aderire tutti coloro che ritengono di avere (o di
essere) in ragione solo dei propri meriti.
C’è molto dell’etica calvinista
in questo, quell’etica entro la quale Max Weber individuava i germi dello
sviluppo capitalistico di stampo mitteleuropeo. Un modello solido, robusto,
destinato a prosperare nei secoli. Forse potrebbe essere valido anche da noi abituati
da secoli a ravvedere nelle sole componenti morali ed umanistiche dei rappresentanti
delle istituzioni le uniche attribuzioni di merito.
Artom parte invece dall’uomo e da
quello che fa. Se lo fa bene senza infrangere le leggi, senza prevaricare e
senza facili sotterfugi è uomo degno. Al di là di quella che è la sua levatura a
livello di censo e di stato. E’ un
Rinascimento, quello di Artom, non tanto legato al periodo storico, ma alla
volontà di fare nascere un nuovo uomo politico, atipico, senza colori e senza
partiture.
Per il momento l’”Uomo Degno” di
Artom può solo ambire ad aderire a Rinascimento Italiano che è un movimento che
sfrutta le modalità bottom-up tipiche delle aggregazioni spontanee nate sulla Rete, ma anche grazie all’esperienza di una persona che ha sfruttato i
propri meriti per raggiungere importanti risultati. Adesso si sta facendo la conta
per vedere quanti sono quelli che aderiscono al manifesto. Poi, come spesso
accade per i movimenti nati da idee sane, bisognerà vedere come e se supererà i
rigidi i rigori delle lotte intestine e le secche dell’inesperienza politica.
Max Weber vedeva solo nella
Grande Politica la possibilità di indirizzare i destini degli stati. La sua
antinomia, la piccola politica, non sarebbe altro che il sottofondo di piccole
e furtive negoziazioni per la sopravvivenza dei propri adepti. Forse oggi è il
caso di ribaltare la valenza di questi concetti. Se la piccola politica, quella
dei limitati successi quotidiani, fosse
virtuosa la grande politica non sarebbe da meno. In questo Artom oggi ci crede e insieme a lui
le migliaia di persone che ogni giorno vivono solo contando sulle proprie forze
e i propri meriti.
Buona fortuna Uomo Nuovo!
Vero.
RispondiEliminaPurtroppo in tanti puntano sul piccolo beneficio momentaneo rimandando al poi (ma quando?) il miglioramento generale.