lunedì 21 maggio 2012

L'evoluzione dell'umano errare




I pellegrini in viaggio verso i monasteri e le terre Sante, le prime guide per viaggiatori in terre incognite e gli armatori veneziani primi "tour operators" ante litteram, l'impervio, ma edificante "gran tour" degli intellettuali europei. Tutto questo e altro ci viene proposto nel saggio di Roberto Lavarini che ripercorre le vicende dell'umano viaggiare per ricercare i semi culturali che costituiranno in seguito le connotazioni di una delle principali attività d'evasione dell'uomo contemporaneo: viaggiare.
I modelli di turismo attuali, anche se ormai sfrontatamente orientati a cliché consumistici attingono dall'irrinunciabile fabbisogno di sicurezza dell'uomo in movimento: sicurezza di non perdersi, di potere disporre di vitto e alloggio e di sostanze economiche adeguatamente protette contro furti e ruberie. Fino alla sicurezza di non perdere il proprio stato sociale, sormontato dalla mescolanza di pulsioni, antipatie e simpatie che il viaggio, specie di gruppo, impone. Oggi al bisogno di sicurezza dei viaggiatori moderni sopperiscono strumenti molto evoluti di trasporto, informazione, comunicazione e pagamento, ma il distacco dal luogo abituale continua a rimanere anche per il più incallito globe trotter un momento rottura l'essere stanziale e lo spirito nomade. Lavarini espone anche un'interessante interpretazione antropologica dell'evoluzione del viaggiare che è stato oggetto, nel corso dell'era industriale, di una riconfigurazione concettuale facendolo diventare sinonimo di vacanza stravolgendo ancor di più i connotati di riposo che la vacanza presuppone e le fatiche che comporta una lunga trasferta, per esempio, per tornare al villaggio o al Paese d'origine. In ultimo una considerazione particolarmente condivisibile da chi viaggia molto sui libri riassunta da una frase dell'antropologo-scrittore- viaggiatore francese Franck Michel: "Quanti viaggiatori da camera, scopritori di mondi attraverso la lettura di libri, esploratori senza pretese, alla fine vanno più lontano, più in profondità, più liberamente della masse di viaggiatori che hanno fretta di fare tutto, di vedere tutto..."

Roberto LAVARINI (2005) "Viaggiatori - Lo spirito e il cammino" - Hoepli - ISBN 88-203-3362-7




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