giovedì 16 settembre 2010

Bambini e moda e i veri motivi per scandalizzarsi


Strano destino quello di essere bambini: da oggetto delle offese di chi dovrebbe mettersi al collo la macina da mulino fino a diventare soggetti in grado di scandalizzare un editorialista famoso come Antonio Scurati. Sicuramente il giornalista deve averne passate di immagini pubblicitarie di bambini e bambine in atteggiamenti divistici e sfrontati prima di scrivere il suo editoriale sulla Stampa dello scorso 11 Settembre. Ma si sa, i fanciulli, anche i più ricchi, viziati e smorfiosi sono anime candide, pure ed innocenti e i loro genitori liberi di fare ciò che pensano e ritengono opportuno per la prole.
Ma nel campo della moda l’uso scellerato della prima infanzia per scopi promozional come scrive Scurati, è solamente uno degli aspetti, forse il meno dannoso, dell’utilizzo commerciale che si tende a fare a scapito dell’età della spensieratezza.
Lasciamo dunque perdere quanto costa avere un figlio e allevarlo nella primissima età che è oggetto di minuziose ed accurati studi puntualmente aggiornati e divulgati; andiamo piuttosto a verificare quanto si spende per non avere i figli, tra i piedi, s’intende. La scusa che i genitori non possono dedicarsi ai figli come vorrebbero è ormai un frustro e abusato alibi. Non si spiegherebbero altrimenti le miriadi di offerte di vacanze dove è compreso nel prezzo l’affidamento dei piccoli cari ad improvvisati kinderheim di villaggi turistici, navi da crociera, spiagge, campeggi, parchi giochi ecc. Se proprio non si riesce a stare con i ragazzi in inverno perché disfarsene appena si va in vacanza?
E le milioni di baby sitter che ogni sabato sera vengono reclutate per accudire i bambini lasciati a casa dai genitori che escono a cena? Siete più riusciti a vedere un film decente il sabato sera? No, infatti. E’ impossibile perché il sabato sera ci sono solo film per bambini inframmezzati da messaggi pubblicitari rivolti ai piccoli, ovviamente, ma anche agli adolescenti, nel senso delle baby sitter. Il sabato sera è la prima volta della settimana che i piccoli potrebbero stare svegli con i grandi, ma il loro destino e quello che i grandi non li vedono neppure addormentati sul divano. Sono usciti.
E che dire dei corsi, sport, attività che ogni inverno i piccoli devono frequentare con assillante frequenza? E’ difficile sostenere che si tratta dell’unico modo per affidare i figli a strutture sicure quando si è impegnati: le famose mamme taxiste piene di energie e di risorse dei filmati pubblicitari, proprio perché guidano per ore in mezzo al traffico non lavorano. E allora perché non dedicano più tempo ai figli. A casa.
L'animo commerciale di intraprendenti insegnanti, discettori, istruttori, artisti e creativi di vario genere hanno scovato molteplici ricettacoli, a pagamento s’intende, dove è possibile affidare i propri figli per fare quello che vorrebbero fare a casa con il proprio padre e la propria madre insieme, possibilmente. E’ un fiorire stagionale di centri estivi, corsi di lingua, di musica, avviamenti allo sport, gare, gite, corsi che stimoleranno certo i ragazzi, ma li destinano ad essere inesorabilmente soli ed in balia di loro stessi. Troppo piccoli per essere responsabili.
Afferma Scurati che i bambini oggi vengono manipolati dall’industria della moda. Sì, è vero,ma la moda per i bambini esiste da sempre. Da piccolo sognavo i mocassini neri di vernice, ma il piccolo modello che le indossava sulla rivista di moda di mia madre era un bambino vestito da bambino, con la faccia da bambino e che dopo la foto del servizio fotografico è tornato a fare il bambino.
I bambini che orripilano Scurati sono i bambini aggressivi vestiti da piccoli trafficanti di coca e le bambine vestite come le loro donne. Modelli inverosimili perchè nessun bambino sogna di essere come loro.Sono i genitori che vengono manipolati attraverso l'immagine ammiccante e indecente di piccoli teppisti impudenti e questo uso, se pemettete, è veramente scandaloso, osceno.
La pubblicità, denuncia Scurati, calca la mano nel periodi di ripresa della scuola. Soprattutto quest’anno dopo i ridicoli spauracchi della Gelmini sul ritorno massiccio del grembiule dei tempi che furono e la completa riabilitazione delle capacità dell’abito di santificare il monaco. Non c’era bisogno di scomodare la psicologia per comprendere quanto senso di colpa ci sia dietro lo sperpero di denaro per acquistare degli stracci griffati buoni solo per qualche mese di stagione fredda. Da che mondo è momdo i genitori hanno sempre ovviato alle proprie manchevolezze coprendo i figli di attenzioni immeritate. I vizi nascono, in fondo, delle permissioni degli adulti alla prorompente e devastante voglia di un bambino di essere un bambino. Un bambino, appunto, non un piccolo adulto. E questo è il vero scandalo che dovrebbe portare il mondo della comunicazione pubblicitaria a vincolarsi alla macina. La macina? Si certo le macine del mulino bianco, quelli della famiglia felice.

3 commenti:

  1. lungi dal voler estremizzare il discorso, non mi sembra che tutte le societa' produttrici di articoli, abbigliamento, per infanzia e bambini strumentalizzino i loro modelli; che sia una tendenza del marketing questo non lo posso neanche negare come non nego che probabilmente alcuni genitori non dedichino ai propri figli quel tempo necessario per la loro crescita.
    se la realta' di oggi e' prevalentemente questa, chi decide di non fare figli dopotutto non fa la scelta sbagliata...

    Marco Bertollo

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  2. Ciao Marco, dal cognome e dal fatto che ho riscontrato una visita dall'Islanda, presumo che tra di noi ci sia uno stretto legame di parentela.
    Non fare figli potrebbe essere una scelta molto coerente con l'indole dell'Homo Economicus, dato che è una pratica molto dispendiosa e non sempre i ritorni sull'investimento sembrano garantiti. Sono d'accordo: essere intransigenti su tutta la linea non si sposa con la condotta di un genitore modello, che sa essere magnanimo e accondiscendente nei confronti dei figli e non servile e passivo verso modelli imposti dalla pubblicità.
    Un caro saluto.
    Pietro

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  3. ciao marco e ciao pietro, come sempre accade nelle discussioni avete ragione un po' entrambi, ma come per ogni cosa bisogna trovare il giusto equilibrio, quello che penso che tu marco sbagli a pensare che il modo migliore per ovviare a questi problemi sia semplicemente nn fare figli, dato che quello del genitore é si il mestiere piu' difficile, ma anche quello che ti da le piu' grandi soddisfazioni,vedi ogni epoca ha avuto i suoi problemi con la prole e c'e' sempre stato qualcuno che ha detto, é meglio nn averne,ma nn credo che sia questa la soluzione ai problemi, bisogna amarli semplicemente e cercare di ascoltare le loro esigenze in un mondo in continua evoluzione cercando di adeguarsi ai cambiamenti. Tu pietro hai ragione che questo é solo un mondo di consumismo ma loro vivono in questo di mondo e nn dargli mai quello che la societa' chiede é sbagliato dato che loro si troverebbero fuori da tutto quello che li circonda e nn assecondare mai i loro desideri significa farli crescere fuori dalla realta'. Io nn vado mai fuori lasciandoli con qualcuno che prenda il mio posto anzi, ho sempre fatto il mio dovere nn li ho mai trascurati e si li porto a fare sport e si ascolto le loro richieste e se possibile cerco sempre di aiutarli, nn condanno i genitori che escono la sera per trovare tra di loro anche il giusto equilibrio che con il tempo forse viene a mancare nella coppia,considerando che nn esistono solo i figli ma esistono anche i genitori e hanno bisogno anche dei loro spazi altrimenti ci si ritrova solo ad essere dei buoni amici che crescono dei ragazzi, nn ti preoccupare i bambini capiscono e sanno e sono felici se vedono anche i genitori felici, sacrificarsi sempre e totalmente nn fa crescere comunque dei figli equilibrati e perfetti. Nessuno lo é e nessuno lo pretende da nessuno.
    Le pubblicita' nn piacciono neanche a me, ma come ripeto bisogna trovare un giusto equilibrio in tutte le cose e bisogna questi ragazzi farli crescere e farli diventare degli uomini e delle donne vere adatti ad affrontare la vita in tutte le sue sfaccettature belle o brutte che siano, con i giusti principi ma anche con sensibilita'e umanita' senza privarli di quello che potrebbe renderli adeguati al loro tempo. dany

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