Vedere in un video un uomo cadere in mezzo alla strada colpito da una pistolettata sparata da un altro uomo che lo guarda cadere e se ne va, ognuno con le proprie ragioni, chi per difendersi e chi per fuggire, ma ognuno con un fardello di colpe le cui conseguenze rimarranno per sempre: la morte di due persone e un senso di colpa che peserà per la vita. Il video della rapina alla gioielleria di Grinzane Cavour ha chiarito la dinamica della sparatoria e adesso la giustizia farà il suo corso per appurare le responsabilità, ma difficilmente ci si potrà appellare alla legittima difesa visto che il gioielliere è uscito dal negozio con l'evidente intento di sparare: due persone morte e una ferita. Il video è crudo e suscita impressione: uno dei rapitori cade per terra con il corpo ormai inerme a faccia avanti in mezzo alla strada. Lo sparatore gli passa davanti e se ne va. L'altro ferito viene preso a calci in faccia. L'indifferenza con la quale il gioielliere rientra in negozio dopo la mattanza è la parte più impressionante del filmato che gira in rete. C'è una piccola parte di difesa, ma una enorme di offesa e l'offesa non è mai legittima. Matteo Salvini con il suo usuale opportunismo politico si affrettò a prendere le difese dello sparatore sottolineando la legittimità della propria difesa anche nella sua accezione più ampia, evidentemente quella che contempla la possibilità di sparare come nel far west. "Io sto con il gioielliere" chiosò in merito alla vicenda. Una presa di posizione un po' affrettata in ragione di quello che il video restituisce. Vedremo come reagirà il mondo politico dell'attuale governo di estrema desta agli esiti di questa vicenda, ma io temo provvedimenti che allargheranno l'area in cui sarà legittimo sparare per legittima difesa anche alle strade davanti al proprio negozio, nei vicoli o magari anche nelle piazze
o comunque fino a quando il rapinatore non verrà abbattuto. Almeno per potere dire ancora una volta "io sto con il gioielliere". Adesso è meglio stare con la pietà.
Attraverso le nostre scelte consapevoli è possibile diminuire i consumi per l'affermazione di un'economia sostenibile ed equa. Dai modelli di comportamento, ai trasporti e alle letture tutto è materia per un approfondimento che porti a discriminare tra l'utile e il vacuo, tra la sostanza e l'effimero, tra il modello virtuoso e il pedissequo seguito a richiami di inconsistente benessere.
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