
Attraverso le nostre scelte consapevoli è possibile diminuire i consumi per l'affermazione di un'economia sostenibile ed equa. Dai modelli di comportamento, ai trasporti e alle letture tutto è materia per un approfondimento che porti a discriminare tra l'utile e il vacuo, tra la sostanza e l'effimero, tra il modello virtuoso e il pedissequo seguito a richiami di inconsistente benessere.
lunedì 30 settembre 2013
Notizia d'altri tempi

mercoledì 11 settembre 2013
Il magico boom

Tutto
questo in ragione di un magico e misterioso tocco di re Mida che aveva tirato
fuori dalla miseria un Paese con quasi 50 milioni di persone che combattevano
con la miseria, l’arretratezza e la mancanza di un ruolo di prestigio in
Europa.
Oggi
le cose non sono diverse. L’incapacità che i Governi, a partire da quello
guidato da Berlusconi, hanno evidenziato nell'errata lettura dei dati dell’economia
reale, il malcontento che cresceva sono lo specchio dell’atteggiamento dello
Stato di 50 anni fa.
Adesso,
per rimanere in tema di boom, c’è anche chi pensa a candidare l’Italia per le
Olimpiadi del 2024, giusto per rinverdire i fasti dei giochi di Roma del 1960. Da
come stanno litigando Milano e Roma sembrerebbe proprio che qualcuno ci crede
veramente. Ed è questo che preoccupa.
mercoledì 4 settembre 2013
Noblesse oblige
Passate le feste ci si dimentica velocemente degli inganni denunciati da scontrini esosi per quattro misere consumazioni al tavolino di un locale esclusivo. Ho volutamente aspettato qualche giorno prima di esprimere il mio punto di vista su vacanzieri colti da raptus di presenzialismo che si trovano loro malgrado buggerati e sbeffeggiati da quel mondo che tanto inutilmente perseguono. Ho voluto vedere quanto seguito potessero lasciare notizie così insulse e prive di valore e ho constatato che le polemiche e le proteste di qualche miliardario in via di redenzione sono ricordi agostani, completamente assorbiti dagli scontrini non meno esosi del supermercato che, nonostante gli aumenti, nessuno metterà mai in rete. Rimane solo la beffa, non dell'esborso sostenuto, ma per la magra figuraccia fatta mostrando al mondo un tentativo maldestro e impacciato di spacciarsi per quello che non si potrà mai essere: uomini di mondo. Nel frattempo mi è anche capitato di venire a conoscenza di quanto costasse il biglietto di prima classe sul viaggio inaugurale del Titanic: l'equivalente di più di 72 mila sterline di oggi. Una cifra considerevole se paragonata al passaggio in terza classe che prosciugava le tasche dei disperati in cerca di fortuna, ma che era comunque abbordabile. Eppure mi sembra che i vari Astor, Guggenheim e compagnia non abbiamo sollevato polemiche sull'esosità dell'esborso. Noblesse oblige, miei cari, anche se la nave va a fondo.
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