Per fronteggiare la gravissima crisi finanziaria che pesa
sul Portogallo, il governo ha stanziato 63 milioni di euro per incentivare i
giovani al ritorno alla campagna. La regione che beneficerà del riflusso di
persone ben istruite con elevate
conoscenze tecnologiche e con qualificate esperienze lavorative è quella di Trás-os-Montes, una delle zone più povere del Portogallo e di
conseguenza, d’Europa.
L’obiettivo ufficiale è il ripopolamento, ma la vera sfida è
potere dimostrare che un altro tipo di sviluppo è possibile. Uno sviluppo che
non integra il sistema costituito, ma procede esattamente nella direzione
opposta. Un nuovo sistema che riparte proprio da dove temiamo di rovinare. Dal
fondo del tunnel in cui tutti paventano di cadere. Ma un’altra luce proviene
dall’oscurità ed è quella della frugalità che salverà i popoli.
Anche in Italia si assiste ad un fenomeno simile. Ne abbiamo
già parlato su questo blog. Sono i piccoli centri dell’Appennino ligure che si
stanno ripopolando grazie all’afflusso di migranti nordafricani che hanno
deciso di ripartire dalla terra. Con la collaborazione di qualche sindaco di
buon senso che vede valore e ricchezza in chi viene da lontano.
Non aprono, ben inteso, centri benessere, agriturismo o bed
and breakfast per quella fetta di Mondo che continua a ritenersi immune dalle
tenaglie dalla crisi. Aprono solo una nuova prospettiva di vita che antepone la
sussistenza al guadagno, la dignità alla malversazione e la virtù al vizio.
La terra è una grande opportunità che l’Europa può giocarsi.
La cultura contadina è ancora prevalente
in buona parte del nostro continente. Basta solo farla riaffiorare.
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