lunedì 18 giugno 2012

L’Europa che riparte da Trás-os-Montes .


Per fronteggiare la gravissima crisi finanziaria che pesa sul Portogallo, il governo ha stanziato 63 milioni di euro per incentivare i giovani al ritorno alla campagna. La regione che beneficerà del riflusso di persone  ben istruite con elevate conoscenze tecnologiche e con qualificate esperienze lavorative è quella di Trás-os-Montes, una delle zone più povere del Portogallo e di conseguenza, d’Europa.
L’obiettivo ufficiale è il ripopolamento, ma la vera sfida è potere dimostrare che un altro tipo di sviluppo è possibile. Uno sviluppo che non integra il sistema costituito, ma procede esattamente nella direzione opposta. Un nuovo sistema che riparte proprio da dove temiamo di rovinare. Dal fondo del tunnel in cui tutti paventano di cadere. Ma un’altra luce proviene dall’oscurità ed è quella della frugalità che salverà i popoli.
Anche in Italia si assiste ad un fenomeno simile. Ne abbiamo già parlato su questo blog. Sono i piccoli centri dell’Appennino ligure che si stanno ripopolando grazie all’afflusso di migranti nordafricani che hanno deciso di ripartire dalla terra. Con la collaborazione di qualche sindaco di buon senso che vede valore e ricchezza in chi viene da lontano.
Non aprono, ben inteso, centri benessere, agriturismo o bed and breakfast per quella fetta di Mondo che continua a ritenersi immune dalle tenaglie dalla crisi. Aprono solo una nuova prospettiva di vita che antepone la sussistenza al guadagno, la dignità alla malversazione e la virtù al vizio.
La terra è una grande opportunità che l’Europa può giocarsi. La  cultura contadina è ancora prevalente in buona parte del nostro continente. Basta solo farla riaffiorare.
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