lunedì 2 gennaio 2012

Tutela del territorio: difendere le aree vulnerabili

Un consiglio che mi sento di dare a chi amministra le città è quello di dedicarsi con maggiore impegno alla sorveglianza e alla cura di quelle porzioni di territorio che attorniano l’area urbana del comune. Boschi, brughiere, rive dei fiumi, campagne sono porzioni di territorio facile preda di chi, in enorme spregio al rispetto della cosa comune, scarica tranquillamente rifiuti, a volte anche pericolosi, godendo di una relativa certezza di farla franca.
Le aree agricole, boschive e fluviali che costituiscono la prevalente quota di territorio dei comuni italiani sono zone vulnerabili che vanno tutelate con maggiore impegno. Non sempre le amministrazioni sono disposte ad attuare provvedimenti dissuasivi, forse perché preferiscono spendere in più ambiziosi programmi di fiere, feste, notti bianche e palchi danzanti più facili far pesare nel momento del tornaconto elettorale.
Dalla tipologia di rifiuti che capita sovente di vedere abbandonati lungo strade di campagna, brughiere, rive di fiumi è facile comprendere che si tratti di residui che piccoli imprenditori edili, artigiani, titolari di officine gettatano via per non dovere incorrere negli oneri amministrativi ed economici dello smaltimento fatto secondo le regole. E’ vero che si tratta molto spesso di materiali inerti come macerie di demolizioni, fili e cavi elettrici, gomme di automobili, ma capita anche di trovare lastre di eternit, latte di solventi e vernici o peggio. Senza considerare ovviamente l'obbrobrioso e avvilente spettacolo di discariche disseminate in luoghi votati e ben altre attività.
Eppure un’ efficace opera di prevenzione può essere fatta. Con strumenti relativamente semplici, ma soprattutto tramite una forte determinazione da parte delle amministrazioni a proteggere l’integrità del proprio territorio.
Innanzitutto precludendo la facoltà di accesso alle zone predilette degli sversatori abusivi come i viottoli di campagna, le strade che portano agli alvei dei fiumi e i sentieri che si perdono nella brughiera. Se per motivi di transito questo accorgimento non è attuabile, si possono posizionare delle telecamere in grado di riprendere ingressi ed uscite.
Un ulteriore provvedimento è quello di facilitare lo smaltimento di rifiuti industriali agendo il Comune in concorrenza con le società appaltatrici di servizio di raccolta di rifiuti, fornendo luoghi di raccolta a prezzi più bassi, magari in ragione che l’interessato ha la possibilità di conferire con mezzi propri i rifiuti risparmiando sui costi di ritiro.
In ultimo, attuare iniziative che portino i luoghi che diventano scariche abusive a essere meno isolati, trasformandoli in aree destinate alle escursioni e alla scoperta dell’ambiente circostante l’ambito cittadino. 
Lungo il Tanaro in prossimità di Asti. Rifugio di uccelli e pneumatici abbandonati
Rifiuti abbandonati lungo gli argini del Tanaro
La recinzione abbattuta della Oasi del WWF. A pochi metri rifiuti e spazzatura

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