Salvini ha decisamente toccato il fondo con la sua retorica fuori luogo sulla difesa dei confini della patria. Ha funzionato per un po' giusto il tempo per prendere voti e acquisire notorietà, ma adesso la misura è colma. Inascoltabile. Anche perchè l'idea di difendere qualchecosa deve necessariamente essere abbinata ad un qualcuno da combattere. E nella retorica salviniana quasi mai chi attenta all'integrità della patria sono i profughi disgraziati, ma tutti quelli che ci girano intorno: ecco dunque le accuse agli operatori delle ONG, ai giudici, alla sinistra buonista, insomma tutto il mondo civile che semplicemente non la pensa come lui. E che non pensa neppure a lui. E' bene che Salvini, che adesso dovrà solo difendere se stesso dalle gravi accuse che gli sono state addebitate, sappia che qualcuno che difende la patria, lecitamente e onorevolmente, esiste veramente. In primis il presidente Mattarella sempre vigile nel difendere i confini della nostra Costituzione quando i principi fondanti che sono democratici, solidaristici e antifascisti vengono attaccati dalle manovre subdole di chi ritiene di poterle scardinare. Il suo operato è attento, inesorabile, puntiglioso e rigoroso. Mattarella difende i confini della Carta Costituzionale dagli attacchi che potrebbero minare la nostra idea di libertà e di convivenza. E non se ne vanta. E' la senatrice Segre che difende con forza e senza sconti i confini della civiltà dagli attacchi delle barbarie che ormai attentano continuamente alla storia del nostro Paese rileggendo i fatti più esecrabili del nostro passato recente con una ingiustificabile clemenza. Anche chi ha deciso di perlustrare il tratto di mare più segnato da invisibili lapidi del mondo e che aiuta dando una mano a chi di confini ne ha superati tanti, troppi e non vuole che il mare diventi il confine che non si riesce a superare. La mano tesa di chi li salva è la difesa della dignità dell'Uomo. Ma anche loro non se ne vantano. Al massimo presenziano al processo di Salvini a Palermo. E in ultimo, se proprio vogliamo fare della retorica, parliamo delle decine di migliaia di giovani italiani, tanti del sud, che sono morti difendendo, loro si, i confini della patria dell'Italia della guerra della prima guerra mondiale. Giovani e morti per ragioni indecifrabili, difficili da comprendere. Loro avrebbero diritto a dire che hanno difeso i confini della patria. Nessuno di loro ha potuto però difendersi dall'orribile macello della guerra. Salvini si consideri fortunato a non avere fatto la guerra.
Attraverso le nostre scelte consapevoli è possibile diminuire i consumi per l'affermazione di un'economia sostenibile ed equa. Dai modelli di comportamento, ai trasporti e alle letture tutto è materia per un approfondimento che porti a discriminare tra l'utile e il vacuo, tra la sostanza e l'effimero, tra il modello virtuoso e il pedissequo seguito a richiami di inconsistente benessere.
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