La gestione di governo da parte delle forze politiche che hanno retto l'Italia per buona parte degli ultimi due lustri non ha brillato per chiarezza di intenti su quale fosse la rotta migliore da tenere, ma ha sicuramente avuto idee molto precise su dove non si sarebbe dovuto andare. E precisamente non si sarebbe dovuti arrivare ad un giorno come quello di oggi che sancisce la definitiva fuoriuscita del Cavaliere e l'inizio dei suoi guai più grossi, quelli che non potranno trovare soluzioni legislative, ma si confronteranno solo con l'oggettività dell'ordinamento costituito. Se si potesse raggomitolare il filo dell'operato legislativo partendo da oggi fino ad arrivare al momento in cui Berlusconi ha sentito il fiato pesante della Giustizia che indugiava sul suo collo, tutte le azioni che inizialmente avrebbero garantito imperiture indennità al principe, avrebbero brillato per machiavellica coerenza e diabolico tempismo. Ma questo non è successo.Per fortuna, anche se lungo il tragitto di quel filo di Arianna rimangono le croci di problemi che non hanno mai incontrato gli alfieri e i paladini di immediate ed efficaci soluzioni. Con le conseguenze che sappiamo e che fanno sembrare ancora più amari giorni come questi.
Attraverso le nostre scelte consapevoli è possibile diminuire i consumi per l'affermazione di un'economia sostenibile ed equa. Dai modelli di comportamento, ai trasporti e alle letture tutto è materia per un approfondimento che porti a discriminare tra l'utile e il vacuo, tra la sostanza e l'effimero, tra il modello virtuoso e il pedissequo seguito a richiami di inconsistente benessere.
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